Lecce, 21 marzo 2013 - In cattedra per la legalità.
Il Procuratore distrettuale antimafia Cataldo Motta torna all'Istituto Antonietta De Pace per incontrare gli studenti e per ribadire il forte impegno dello Stato e della società civile contro le mafie e ogni forma di violenza. Ad accompagnarlo due vigili del fuoco e Tommy, un’adorabile investigatore a quattro zampe. E’ stato proprio lui a trovare fra le macerie il corpo di Michele De Matteis, l’attentatore che nell’agosto 2011 appiccava fuoco ad un negozio a Lecce perdendo la vita nell’esplosione.
Ad accoglierlo la Preside Giuseppa Antonaci, la professoressa Daniela Conte, i docenti e tanti studenti che hanno gremito l’Auditorium dell’istituto.
Ripartiamo con la cultura della legalità, ha affermato Motta, per dare fiducia ai giovani e aiutarli a non cedere alle lusinghe del denaro facile, magari anche solo per avere un telefonino alla moda, ad avvicinarsi alle associazioni delinquenziali e rimanere poi stretti nelle loro trappole.
Criminalità e usura si infiltrano nel tessuto economico impossessandosi delle imprese vittime delle loro estorsioni. Ma non solo. Offrono posti di lavoro nell’illegalità traendone vantaggio economico e consenso sociale.
Risulta fondamentale un attivo raccordo fra magistratura e insegnamento: il diritto all’istruzione, sancito nella nostra Costituzione, affida alla scuola l’indispensabile compito di fornire gli strumenti per comprendere la società e le sue regole, la partecipazione democratica, il confronto e la valorizzazione del ruolo operoso, libero e civile del cittadino.
Il tema della violenza è drammaticamente crescente e vede vittime specialmente le donne anche attraverso nuove forme come lo stalking, un fenomeno sociale allarmante e in costante aumento. Spesso alla base c’è un rapporto d’amore che si trasforma in brutalità, i sentimenti diventano azioni di intimidazione e sfociano in comportamenti violenti.
Al termine dell’incontro gli studenti si sono confrontati con il Procuratore Motta ponendo domande su criminalità e droga, sul ruolo delle donne nei clan, sulle misure di detenzione e i motivi che spingono i giovani a compiere dei crimini.
Prima di andare via Il Procuratore ha ringraziato gli allievi del De Pace per la bellissima lettera ricevuta l’anno scorso dopo la sua visita nei giorni immediatamente seguenti all’attentato di Brindisi che causò la morta della studentessa Melissa Bassi. “Sono io che traggo forza e arricchimento, ha concluso Motta, da questi incontri ne esco gratificato perché a voi, adulti di domani, spetta il compito di costruire una società migliore”.
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